Il Glaucoma è una patologia che, durante le fasi iniziali, non manifesta particolari sintomi poiché la pressione oculare aumenta in modo graduale ed il danno ottico si instaura lentamente. 

Quando il paziente comincia ad accusare segni come alterazione del campo visivo o la riduzione della vista, la malattia potrebbe già trovarsi ad uno stadio avanzato, senza possibilità di recupero del danno neuronale instaurato. Per questo motivo è importante agire preventivamente con verifica del tono oculare durante controlli periodici dall’oculista. 

Alcune condizioni che aumentano la possibilità di sviluppare il Glaucoma sono: 
 

• Età: l’incidenza della malattia aumenta invecchiando
• Origine etnica: africani ed asiatici sono più propensi a sviluppare alcuni tipi di Glaucoma 
• Storia familiare: la presenza di casi in famiglia aumenta il rischio di sviluppare la malattia 
• Altre condizioni come la Miopia, l’Ipermetropia ed il Diabete

Il Glaucoma viene diagnosticato mediante visita oculistica, durante la quale il medico effettua i seguenti esami strumentali: 
 

• Tonometria: per misurare la pressione intraoculare 
• Oftalmoscopia: consente un esame obiettivo del nervo ottico 
• Perimetria: per misurare il campo visivo e la sensibilità retinica 
• Pachimetria: per valutare lo spessore della cornea

Il danno causato dal Glaucoma è irreversibile. È possibile però impedirne l’evoluzione attraverso le seguenti terapie: 
 

• Terapia farmacologica: si basa sull’uso di colliri che riducono la produzione di umore acqueo all’interno dell’occhio o che ne favoriscono il suo deflusso. La terapia per il Glaucoma si protrae, in genere, per lungo tempo, per questo richiede costanza nel trattamento
• Terapia laser: si avvale di laser ad Argon o Diodi, con azione strutturale a favorire il deflusso dell’umor acqueo, assicurando così un calo della pressione oculare. Tale tipologia di intervento è eseguita in regime ambulatoriale, in anestesia topica (gocce) o locoregionale (puntura para o retrobulbare) e non richiede generalmente alcun tipo di ospedalizzazione
• Terapia chirurgica: la chirurgia del glaucoma, volta a favorire il defluire del liquido oculare e di conseguenza abbassare la pressione dell’occhio, è indicata nei casi in cui la terapia medica e quella laser non sono state efficaci

I tempi di recupero sono variabili a seconda della tipologia dell’intervento eseguito. Si spazia da poco più di una settimana per la chirurgia non filtrante, ad un mese di convalescenza per la chirurgia filtrante: subitanei cali pretori dell’occhio possono causare transitori distacchi di coroide.

Il riposo assoluto e lo stretto monitoraggio del paziente sono consigliati per il buon fine dell’azione di cura.